Le giornate piovose regalano sempre inaspettate sorprese, basta crederci!

A dire il vero sabato mattina, prolungando la colazione in attesa che la pioggia cessasse, mi sembrava molto improbabile riuscire a cavarne fuori una gitarella. D’altro canto due erano le cose: rimanere nel bar di Villa Santina a grattare gratta e vinci o attenersi al programma e andare sull’altopiano del Montasio. Dato che l’ammontare delle nostre perdite stava diventando considerevole abbiamo optato per la seconda: mal che vada ci mangiamo un panino di formaggio in macchina! E perché non un pranzetto in malga o in rifugio? Un po’ perché come si è detto le perdite al gratta e vinci si erano fatte considerevoli e un po’ perché la sera ci aspettava la sagra di paese e l’indomani pranzo con griglia, polenta e frico: meglio tenersi leggeri.

Un’oretta e mezza più tardi addentavamo il nostro panino con fette da etto di montasio appena comprato in malga, ammirando da dietro il parabrezza il paesaggio infranto dai goccioloni d’acqua. Che gusto!

Finito il panino è cessata anche la pioggia, giusto ben per il caffè che a questo punto decidiamo di prendere al rifugio di Brezzà, una passeggiata di mezz’oretta a partire dal cartello di limite d’accesso alle macchine, una salita fattibile anche dai papà non tanto in forma con bimbo in spalla. Se però si preferisce evitare la salita si può optare per un giro delle malghe passeggiando sempre in piano, ma così ci si perde il rifugio che invece merita per la sua posizione, la simpatia dei ragazzi che ci lavorano e per quell’aria – non so come dirla in altro modo – proprio da rifugio.

Sono certa che l’altipiano del Montasio sia splendido sotto il sole ma questa giornata di pioggia ci regala un’ atmosfera unica e tutto il silenzio della montagna. Si possono sfiorare le nuvole che vagano a greggi aprendo scorci di luce e svelando frammenti della vallata. Ci siamo solo noi, le mucche e sulle cime i camosci. Dall’affaccio del di Brezzà indoviniamo  l’estensione dell’altopiano, dinnanzi a noi dovrebbe esserci il Canin che però oggi non si fa vedere, alle nostre spalle i sentieri che s’inerpicano sul Montasio. Forse ci saliremo tra qualche anno. Intanto il caffè si è tramutato in birra, e dopo un po’ entriamo a riscaldarci al fuoco del caminetto, non sembra ma fa freddo. A giudicare dal profumo, in cucina preparano il frico, verrebbe voglia di ricominciare il pranzo. C’è una bella atmosfera, due chiacchiere con i ragazzi, ci starebbe una partitina a carte, Nikoli permettendo… Ma Nikoli ovviamente non permette. Non ci resta che tornare.

La stagione è praticamente finita, le malghe chiuderanno domenica prossima con una gran festa. Il rifugio invece rimarrà aperto il più possibile per recuperare la mezza stagione persa in attesa del bando di assegnazione uscito tardissimo! Veramente notevole. E qui una lunghissima serie di considerazioni che terminano in una gara a chi spara l’insulto più grosso.

Comunque, t’immagini i colori dell’autunno, una giornata tersa di ottobre, una di quelle in cui il cielo sembra laccato, l’aria pizzica, le mani fredde e una bella mangiata di frico al di Brezzà? Bisogna assolutamente ritornarci!

 

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